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Il secondo diario del lockdown. 11- 24 novembre

I vini, il cinema, la scrittura: spiragli vivi di normalità e di immaginazione in grado di proiettarci al difuori delle nostre stanze quotidiane, lì dove restano acquartierate le solitudini toccate nel profondo dall’emergenzsa sanitaria e dalle incertezze della contemporaneità. E poi il calcio, il grande calcio, che il 24 novembre, cioé ieri, probabilmente è morto.