Non un orpello, non una concessione alle mode, non uno scarto di lato rispetto a una linea filosofico-interpretativa tracciata indelebilmente su fondamenta di ecosostenibilità che sembrano pescare i propri asserti agli albori del mondo, restituendoci un vino archetipico, un po’ nordico e un po’ mediterraneo, di enorme complessità e affermato potenziale evolutivo. E’ il vino artigiano che va al potere, ed è diventato molto più di un caso. La sua storia parte da lontano, ci parla di coerenza, nobilitando il vino contadino. Come una chiusura del cerchio.