Chiudere un anno di costrizioni con vini in grado di contemplare un atto di liberazione. C’è tutto l’occorrente: il Chianti e Montalcino ( e l’Orcia che non ti aspetti), la Langa e la Borgogna, il Vulture e l’Irpinia, la Slovenia e persino la Lunigiana. Ah, e pure lo Champagne. Per immaginarsi un anno realmente nuovo.